Da quando ho ricominciato a lavorare a maglia e sono
diventata yarnholic ho scoperto un mondo, con l'aiuto di internet. Sopratutto
che l'arte del knitting non è più considerata un'attività da vecchiette. E' una
moda che dilaga, anche tra le star di Hollywood e tra gli uomini. Sempre più
numerosi i caffè e i luoghi all'aperto dedicati allo sferruzzamento pubblico,
perché fare la maglia non è solo un modo casalingo di confezionare un capo
risparmiando, ma è un lavoro creativo, libera le tensioni e ci libera dallo
stress. E poi il knitcafè diventa la scusa per incontrare delle amiche,
lavorare insieme chiacchierando e sparlando. Di chi? Ma degli uomini, come
sempre. E' questo che le donne fanno quando stanno insieme, no?
E se le anglosassoni, londinesi in testa, ma anche americane,
sono un pezzo avanti, anche da noi i luoghi di incontro si moltiplicano. Molto
di più al nord, bisogna dirlo, però anche Roma si dà da fare.
Perciò sono felice di incontrare le knitters romane sabato
prossimo, a Villa Pamphili, entrata da Via Vitellia, per il WWKIPD organizzato
da pippicalzelunghe.
Ognuna di noi porterà il suo lavoro; io porterò sopratutto la
mia amica americana, Sheilag, che è la colpevole della mia recente dipendenza,
visto che, da buona americana, lavora a maglia ovunque, anche
sull'autobus.